LE SPINTE: quando il “dover essere” rende infelici.

Alla nascita, ciascuno di noi si trova nella posizione esistenziale di Okness “IO sono OK, TU sei OK”. Questo significa che il neonato, venendo al mondo, si aspetta che ci sarà qualcuno che si prenderà cura di lui, che lo proteggerà, lo amerà, lo supporterà e lo terrà tra le braccia. Questi comportamenti di cura e accudimento fanno sì che il neonato avrà una visione positiva del mondo, come luogo in cui ci si può fidare degli altri. Avendo avuto degli adulti che si sono presi cura di lui e che hanno soddisfatto i suoi bisogni, da adulto svilupperà la convinzione che le persone sono affidabili e fonte di sostegno (TU sei OK). Allo stesso tempo, avendo ricevuto cure adeguate ai suoi bisogni emotivi, svilupperà un’immagine positiva di sé stesso (IO sono OK).

Tuttavia, quando i bisogni primari sono svalutati, trascurati o disconosciuti, il bambino può sviluppare un’immagine negativa di sé e degli altri nella convinzione che: “IO non sono OK, TU non sei OK”. In questa condizione la persona non si riconosce importanza e tende a sminuire i propri bisogni, che vengono dopo quelli degli altri. Tale condizione può portare a sintomi di ansia, depressione, sottomissione, compiacenza ecc.

In genere, le persone con problemi di autostima che hanno una visione di sé negativa, tenderanno ad adottare certi comportamenti per ristabilire un senso di valore personale. In questi casi la persona pone una condizione al suo essere Ok, dicendosi “Io sono OK se…”. Ogni condizione posta al proprio essere OK, viene chiamata SPINTA.

Le spinte descrivono un insieme di comportamenti, gesti, posture, toni di voce, espressioni facciali, che rispecchiano il messaggio interiore “IO sono OK solo se..”. Una spinta inizia cioè quando una persona, inconsapevolmente, pone una condizione al suo essere OK. Nei comportamenti spinta, la persona si ritrova nella posizione “IO SONO OK, MA SOLO SE SODDISFO CERTI COMPORTAMENTI”.

Le SPINTE trasmettono l’idea di come DOBBIAMO ESSERE e di COME CI DOBBIAMO COMPORTARE per essere accettati dagli altri. Sono percepite come necessarie, ovvero la persona sente che “DEVE FARE COSI”.

Ci sono 5 SPINTE DI BASE:

  1. SII PERFETTO: caratterizza le persone meticolose che ricercano la perfezione in ogni cosa, include coloro che hanno standard di performance elevati ed un forte iper-criticismo (tendenza a giudicare gli altri e se stessi). Inoltre, può essere presente rigidità ed una insoddisfazione perenne (la persona non è mai contenta di quel che fa).
  2. SII FORTE: tipica delle persone che sembrano distaccate dai sentimenti, con un forte senso del dovere. Prevale la logica e la razionalità a scapito delle emozioni, oltre alla tendenza a fare da soli evitando di chiedere aiuto agli altri per l’incapacità di delegare e di fare affidamento.
  3. COMPIACI: nelle persone che tendono a compiacere gli altri è spesso presente un iper-adattamento alle richieste dell’ambiente esterno che può portare al conformismo e alla ricerca di consensi e/o approvazione (convinzione che “se faccio quello che gli altri si aspettano, sarò più ben voluto e accolto”). Sono presenti anche evitamento del conflitto ed eccessiva gentilezza.
  4. SBRIGATI: è presente una forte tendenza all’ansia ed impegno a svolgere tante mansioni quotidiane in tempi veloci. Sono persone che trasmettono l’impressione di essere agitate e/o impazienti. Generalmente è presente anche una spiccata iperattività (devono fare qualcosa, difficilmente riescono a fermarsi e a rallentare).
  5. SFORZATI: tendenza ad intraprendere tanti progetti, pensando a tutto e dovendo portare a termine ogni cosa. Tenacia e preoccupazione costante, impegno oltre misura e ostinazione. Spesso si accompagna al timore di essere criticato, come se non si fosse fatto abbastanza.

Facciamo alcuni esempi. Una persona con spinta SII FORTE potrebbe rinunciare a chiedere aiuto anche quando si trova in difficoltà, nella convinzione che dovrebbe cavarsela da sola. Una persona con spinta COMPIACI, potrebbe essere comprensiva nei confronti di tutti, per piacere agli altri, trascurando le proprie necessità. Una con spinta SII PERFETTO potrebbe sperimentare un’ansia eccessiva di fronte alla possibilità di sbagliare oppure essere critica ed intransigente nei confronti di sé stessa (nella convinzione di dover essere sempre impeccabile e non dover mai commettere errori).

Le SPINTE non promuovono il benessere in quanto rappresentano messaggi restrittivi al proprio essere OK e si basano sulla falsa premessa che “SIAMO OK SOLTANTO SE…”. Le persone si appoggiano alle spinte nel tentativo di evitare sentimenti spiacevoli. Sperano cioè di diventare e restare ok essendo perfette, forti, sbrigandosi, sforzandosi o compiacendo. La spinta riflette sempre una svalutazione del proprio valore, che viene appunto subordinato ad una determinata condizione. Per questo può limitare notevolmente il funzionamento nella vita di tutti i giorni e condurre a condizione tra cui: problemi di autostima, insicurezza, insoddisfazione, ansia, depressione, attacchi di panico ecc.

Tutti noi, in modi differenti, sperimentiamo le spinte a piccole dosi. Per esempio, quando scendiamo a compromessi con i nostri amici per scegliere dove andare a cena, potremmo decidere qualche volta di accontentare la volontà altrui anziché la nostra (spinta COMPIACI). Oppure, di fronte ad un obiettivo importante, potremmo sperimentare SFORZATI, impegnandoci oltre misura e dedicando gran parte del nostro tempo a portare a termine un lavoro. Un’altra persona potrebbe percepire SII PERFETTO nell’organizzazione del proprio matrimonio, aspettandosi che tutto sia sotto controllo e privo di imprevisti, ma essere poi capace di lasciare andare in altre situazioni della propria vita. Quando la spinta è occasionale e non limita la possibilità di scelta del soggetto, non costituisce un problema. Le difficoltà iniziano nel momento in cui le spinte diventano abituali e la persona NON È PIU’ LIBERA DI SCEGLIERE, OVVERO NON HA ALTERNATIVE SE NON QUELLA DI COMPORTARSI SECONDO LA PROPRIA SPINTA DI BASE. Per esempio una persona con spinta compiaci potrebbe essere SEMPRE in difficoltà a dire NO di fronte a certe richieste.

Ecco perché le spinte possono comportare disagio nella vita di ogni giorno, limitando il benessere percepito e favorendo lo sviluppo di condizioni di malessere. Conoscere le proprie tendenze abituali di comportarsi con gli altri e con sé stessi può essere particolarmente d’aiuto. Se ti sei riconosciuto in qualche situazione descritta in questo articolo, un percorso di psicoterapia o di sostegno psicologico può aiutarti a riconoscere la tua spinta di base, eliminando la condizione posta al tuo essere, in modo da non doverti più sentire “OK SOLO SE…”.

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Dott.ssa Elisa Zobbi, Psicologa-Psicoterapeuta, Psicologi a Reggio Emilia.