Figli adolescenti.

L’adolescenza è definita come una fase dello sviluppo, compresa tra i 14 e i 19 anni, caratterizzata da rapidi cambiamenti che coinvolgono il senso d’identità, il ruolo sociale, lo sviluppo sessuale e quello morale. La letteratura psicologica attuale non vede più l’adolescenza soltanto come una fase della vita complicata, piena di conflitti e disagi. Al contrario, viene considerata anche come un periodo colmo di opportunità e sfide, oltre ad essere la fase in cui si esprimono le maggiori risorse in termini di creatività e coraggio.

Con l’ingresso in adolescenza si verificano importanti cambiamenti a livello cerebrale, che si riflettono in mutamenti a livello di pensieri, emozioni, interazioni e processi decisionali:

  1. Esplorazione creativa: si riferisce alla ricerca di nuovi modi di essere nel mondo e alla messa in discussione di quelli vecchi. La consapevolezza si espande e si vede il mondo con occhi diversi.
  2. Socialità intensa: si intensificano le relazioni con i coetanei e si formano legami importanti in grado di dare sostegno nei momenti difficili.
  3. Aumento dell’intensità emozionale: si intensificano le sensazioni e si è portati a vivere la vita in modo più coinvolgente.
  4. Ricerca di novità: si riferisce all’apertura al cambiamento e alla sperimentazione di esperienze nuove che alimentano la passione di vivere.

Tali cambiamenti rappresentano anche l’essenza di un sano modo di vivere negli anni successivi. Pensate se, come adulti, riuscissimo a conservare queste caratteristiche: vivremmo le esperienze alimentati da un senso di curiosità ed entusiasmo, affronteremmo i momenti difficili come sfide stimolanti e la nostra vita sarebbe ricca di relazioni gratificanti.

L’adolescente è chiamato ad affrontare compiti evolutivi specifici, tra cui: crescere al di là della relazione con i propri genitori, sviluppare una propria filosofia di vita, individuare il proprio posto nel mondo e considerare i propri cambiamenti sessuali, oltre a svilupparsi come persona sessualmente e affettivamente matura.

Spesso, i genitori si trovano in difficoltà ad affrontare emotivamente questa fase dello sviluppo. Può accadere, per esempio, che la maggiore autonomia e libertà richiesta dall’adolescente (e necessaria per potersi separare dai genitori) venga vissuta con un senso di vuoto o di incompletezza. È importante che i genitori possano visualizzare i propri figli come persone pieni di risorse, capaci di ottenere ciò di cui hanno bisogno; come persone che, attraverso tentativi di separazione, stanno imparando a risolvere i problemi in autonomia, incamminandosi verso l’indipendenza. In tal senso, i momenti di ribellione, le bugie, i silenzi, così come le volte in cui l’adolescente si ostina a fare di testa sua nonostante i saggi consigli degli adulti, vanno letti come l’occasione in cui egli cerca di trovare il proprio modo di fare le cose e di sperimentare la sua individualità, rimarcando al contempo la differenza tra il suo sistema di valori e quello della sua famiglia.

In questa fase, i genitori dovrebbero esercitare un controllo limitato. Questo significa rimanere vigili soltanto nelle situazioni che comporterebbero serie conseguenze, lasciando che i ragazzi sperimentino le conseguenze naturali dei loro comportamenti nelle altre situazioni. Un altro aspetto importante è quello di instaurare una comunicazione chiara e aperta all’interno della famiglia e rendere partecipe l’adolescente del ménage familiare. Coerentemente, è fondamentale evitare i “segreti” perché, anche se si decide di non dire ai ragazzi cosa sta capitando essi percepiscono comunque che sta succedendo qualcosa.

Compiti dei genitori nei confronti dei ragazzi di quest’età:

  • Dare loro riconoscimenti sia fisici che verbali (abbracci, carezze, apprezzamenti), ricordando che una volta finita la fase adolescenziale i ragazzi saranno nuovamente pronti a ricevere abbracci.
  • Ascoltarli, rispondere alle loro domande e spiegare le risposte che si danno.
  • Ascoltare e dare valore alle loro argomentazioni.
  • Promuovere l’identificazione sessuale, lasciandosi vedere dai figli con il proprio partner mentre ci si accarezza, ci si bacia e ci si abbraccia, si gioca e si parla insieme dei problemi da risolvere.
  • Scambiarsi opinioni in merito alla vita, all’educazione, alla politica, alla spiritualità, al senso della morte, al matrimonio, alla famiglia e via dicendo.
  • Lasciare che i ragazzi affermino la loro indipendenza e inviare loro permessi del tipo “puoi essere come più ti piace”, “puoi esplorare e conoscere il mondo a tuo modo”.

I cambiamenti sopra descritti comportano sia benefici che rischi. Per esempio, la ricerca di novità il cui vantaggio è quello di alimentare la curiosità, la vitalità e lo spirito di avventura, può avere il rovescio della medaglia nel caso in cui la ricerca di forti stimolazioni e la propensione al rischio portino a dare più importanza al “brivido” minimizzando le possibili conseguenze negative. L’aumentata effervescenza emotiva, il cui aspetto positivo è donare più colore alla vita, potrebbe trasformarsi in impulsività e sbalzi d’umore.

Tra i comportamenti rischiosi più diffusi vi sono: alimentazione disturbata, abbandono scolastico, isolamento sociale, uso di sostanze psicoattive, guida pericolosa, uso inappropriato di internet, attività sessuale precoce o non protetta. Ecco perché il modo in cui si attraversa questa fase (sia come adolescenti che come genitori che li accompagnano) può contribuire a condurre la nave verso mete entusiasmanti o verso rive pericolose.

Per questi motivi, un confronto con un professionista può essere di aiuto per ricevere adeguate informazioni affinché l’adolescente, assieme alla sua famiglia, possano superare i compiti evolutivi di questa età.

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Dott.ssa Elisa Zobbi, Psicologa-Psicoterapeuta, Psicologi a Reggio Emilia.